ECCESSO DI SALE E DIABETE DI TIPO 2
27 Mag 2019
Non solo zucchero: anche l’eccesso di sale aumenta il rischio di diabete
Secondo gli ultimi dati Istat, il diabete coinvolge in Italia oltre 3 milioni e 200 mila persone.
I casi dichiarati di questa patologia metabolica sono raddoppiati negli ultimi 30 anni e riguarda o sempre più spesso anche i bambini.
Lo stile alimentare: prima arma contro il diabete
Alimentazione e stile di vita sono armi fondamentali per combattere la battaglia della prevenzione del diabete di tipo 2, una malattia che è spesso collegata a sovrappeso e obesità.
- Data per assodata la responsabilità del consumo eccessivo di zuccheri nella malattia, si sta scoprendo che anche troppo sale nell’alimentazione tende a incrementare le probabilità di sviluppare il diabete.
Se finora è stato soprattutto l’eccesso di zuccheri nella dieta a essere chiamato in causa come fattore predisponente questo disordine metabolico, a causa delle ripercussioni che l’assunzione di dolci e carboidrati raffinati provoca sulla glicemia, recenti studi attestano che persino l’abuso di sale (cloruro di sodio) può aumentare il rischio di diabete.
Indipendentemente dal focus di questa ricerca, l’invito che mi sembra saggio cogliere è quello a recepire con ancora più determinazione il richiamo a non introdurre più di 5 grammi di cloruro di sodio al giorno. Una soglia che, stando alle stime dell’Istituto Superiore di Sanità, risulta ampiamente superata dal 90% degli italiani.
- Cercare di sostituire almeno in parte il cloruro di sodio con spezie e aromi quando si tratta di condire l’insalata o insaporire carne, pesce, zuppe, è sicuramente il primo suggerimento da seguire.
- I veri vantaggi però si ottengono nel limitare il consumo di alimenti dove il sale è presente in concentrazioni significative e in forma nascosta, come pane e prodotti da forno vari (compresi i dolci), fritti e prodotti in busta come patatine, salumi, formaggi, snack industriali, cibi in scatola, dadi da brodo, minestre liofilizzate, certi cereali per la colazione, salse e cibi pronti.
La lettura dell’etichetta, che tra l’altro riporta gli ingredienti in ordine decrescente rispetto alla quantità presente, offre anche in questo contesto un supporto fondamentale.
Se la riduzione del sale sarà graduale e compensata da un ventaglio di sapori alternativi o complementari, come cannella (spezia peraltro particolarmente benefica per modulare la glicemia e proteggersi dal diabete), peperoncino, timo, aglio, zenzero, noce moscata, curcuma e altri aromi, il palato allenterà lentamente la dipendenza dalla percezione del gusto “sapido”, con benefici di portata ampia sulla salute, innanzitutto quella metabolica e cardiovascolare.
Il contenimento della quantità di sale nella dieta è una delle misure più semplici e al tempo stesso più importanti che ognuno di noi può mettere in atto a tutela del proprio benessere.
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